Periodo consigliato da Marzo a Ottobre
partecipanti 2 ADULTI
VOLO + NOLO AUTO (ritiro e rilascio in aeroporto)
1° giorno
Volo Venezia – Catania – ritiro auto – trasferimento Siracusa giornata a disposizione. Pernottamento Siracusa hotel Posta – camera doppia standard in pernotto e colazione
Alcuni cenni su Siracusa e Noto per permettervi di organizzare al meglio la giornata, prima del trasferimento a Marina di Ragusa. Siracusa, luogo affascinante e suggestivo che Cicerone definì “la più bella città della Magna Grecia”, porta intatti i segni della sua storia di capitale culturale a partire dall’età greca sino al periodo rinascimentale e barocco.la città sorge nella cornice di un suggestivo porto naturale, chiuso a levante dall’isola di Ortigia e alle spalle dall’altopiano dell’Epipoli. Siracusa fu fondata nel 734 a.C. da coloni corinzi e godette di un periodo di grande fortuna politica e culturale al pari di Atene e Alessandria. Con l’avvento dei Dinomenidi la città fu ingrandita e, seppur presa di mira dai Cartaginesi, trascorse un periodo di particolare splendore fino alla conquista romana del 212 a.C. Da allora iniziò la decadenza di Siracusa che nei secoli successivi su conquistata da arabi, bizantini, normanni, svevi e nel XIV secolo dagli aragonesi.
Cosa vedere. La città conserva in ogni angolo le testimonianze del suo passato. Stile greco, romano e barocco si fondono in uno scenario irresistibile che racconta millenni di storia. Partendo dal nucleo antico sull’isola di Ortigia, si può ammirare il duomo, dalla facciata barocca che si eleva sul peristilio del tempio dorico di Athena del sec. V a.C., rimaneggiato in epoca normanna. Altre chiese importanti sono quella di San Giovanni alle Catacombe con la cripta di San Marziano, e la Chiesa di Santa Lucia alla Badia con il quadro di Caravaggio “Seppellimento di Santa Lucia” In piazza Pancali, invece, si trovano i ruderi del tempio di Apollo, santuario dorico degli inizi del sec. VI a. C. La meraviglia aumenta quando ci si sposta nel quartiere di Neapolis, dove si trovano i resti del teatro greco,
dell’anfiteatro romano, della grande ara di Gerone – il più grande altare di età greca che sia giunto fino a noi – e la grotta dei Cordari, la più famosa fra le latomie. Alla ricchezza archeologica va aggiunto lo splendore degli edifici rinascimentali e barocchi. Girare per Siracusa e osservare le antiche vestigia della città è sorprendente. Altri esempi della ricchezza archeologica di Siracusa si possono poi ammirare al museo archeologico regionale “Paolo Orsi”, Assolutamente da non perdere, sulla punta estrema dell’isolotto di Ortigia, una visita al castello di Maniace, notevole esempio di architettura militare realizzato da Federico II nella prima metà del XIII secolo. Chi ama la natura, deve recarsi a breve distanza da Siracusa, in questa piccola area, posta all’estremità più meridionale d’Italia, diventata un paradiso per chi ama l’ambiente, dove esistono ben quattro zone protette: il vallone dell’Ànapo, la Cava Grande del Cassìbile, i Pantani di Vendìcari e il fiume Ciane con le Saline di Siracusa. Per potersi rilassare al mare, infine, nei dintorni della città si possono visitare le località balneari di Lido Arenella, Ògnina (porto-canale) e Fontane Bianche.
Noto: Vi colpirà per i suoi monumenti e i palazzi storici, per l’armonia delle forme, con una architettura urbanistica che rasenta quasi la finzione! Sono tante le attrazioni che offre questa cittadina, ne indichiamo quattro, quelle che assolutamente non potete perdere!
1 – Porta Reale Non sarà l’attrazione principale della città ma vogliamo indicarla per prima. Il centro storico di Noto è raggiungibile da diverse vie ma accedervi dalla Porta Reale è il modo più giusto per iniziare la vostra visita nella Capitale del Barocco! La porta reale è un impattante arco di trionfo risalente all’800, progettato e costruito in occasione della visita del Re delle Due Sicilie, Ferdinando II. Attraversandolo, davanti a voi ecco l’asse principale che attraversa l’intero centro storico: Corso Vittorio Emanuele.
2 – Chiesa di Santa Chiara e Convento delle Benedettine Percorrendo Corso Vittorio Emanuele, a circa 100 metri di distanza, trovate la Chiesa di Santa Chiara, una architettura barocca di altissimo pregio. Progettata dall’architetto siracusano Rosario Gagliardi nel 1730, fu completata nel 1758 ed annessa al all’ex convento delle Suore Benedettine, oggi museo civico di Noto. L’originario portale d’ingresso di questa chiesa si trovava proprio in Corso Vittorio Emanuele e successivamente fu murato dopo un lavoro di sbancamento del terreno effettuato nel corso dell’800 che lo rese di fatto impraticabile. L’interno della chiesa, con numerose decorazioni, putti e stucchi, è considerato uno dei più importanti dell’intera Sicilia per lo stile architettonico barocco. Da non perdere poi il panorama dalla terrazza di questo edificio!
3 – Cattedrale di Noto La Cattedrale Di San Nicolò è il principale centro di culto e storicamente il più importante della città di Noto. Un gioiello barocco del 700 soggetto nel corso dei secoli a numerosi rifacimenti e ristrutturazioni, fino ad arrivare all’attuale struttura con la costruzione della Cupola nel XIX secolo ad opera di Cassone. Rimarrete sicuramente
stupiti dalla bellezza e l’imponenza di questa cattedrale, che sembra dominare l’intero centro storico di Noto!
4 – Palazzo Nicolaci Il Palazzo dei principi di Nicolaci, riportato recentemente agli antichi splendori, è una struttura che rappresenta nella sua interezza la ricchezza artistica, l’opulenza del centro storico Netino! Imboccando Via Nicolaci ( una perpendicolare a Corso Vittorio Emanuele) è subito riconoscibile: una facciata caratterizzata da un portale imponente e due grandi colonne iconiche, sormontate da una balconata opulenta sorretta da mensoloni in pietra scolpita raffigurante figure grottesche… Una delle più alte rappresentazioni dello stile Barocco nel mondo! Da visitare anche gli interni di questa residenza nobiliare, completamente restaurati e restituiti alla comunità.
2° – 4° giorno
Trasferimento Siracusa – Marina di Ragusa e giornate libere per visite e mare Pernotto Marina di Ragusa – camera doppia classica garden view in pernotto e colazione
Consigliato, oltre il godersi il bel mare di marina di Ragusa, una escursione fra le più belle città del Barocco Siciliano. Ragusa Ibla – Modica e Scicli. Possono essere visitate in un giorno utilizzando il servizio bus turistico che le collega con corse a frequenza di due ore con partenza Ibla al mattino e rientro a Ibla per cena. Per la visita specifica dei luoghi (visto il poco tempo a disposizione) consiglio utilizzare il “Trenino Verde del Barocco” che vi porta con visita guidata a scoprire le cose più interessanti delle località. Da non perdere un assaggio della famosa cioccolata di Modica e la visita alla piazza di Scicli sede del Commissariato di Montalbano nella famosa fiction televisiva. Possibile visitare anche gli interni.
Da non dimenticare che siamo su una delle più belle spiagge della Sicilia Orientale
Interessante la visita al Castello di Donnafugata e alla località marina di Punta Secca con la caratteristica baia e la casa di Montalbano proprio sulla spiaggia (possibile anche la mattina del trasferimento ad Agrigento).
Marina di Ragusa Marina di Ragusa nasce come antico borgo di pescatori. Si estende lungo il litorale che va dal torrente Biddiemi fino alla Preriserva del fiume Irminio. Inoltrandovi nel suo territorio noterete le antiche masserie dell’800, oggi per lo più in disuso, i caratteristici muri a secco (che ritroverete anche in altre zone del ragusano, e meravigliosi alberi di Carrubo che spuntano qua e la tra la vegetazione mediterranea. Mazzarelli, originario nome di Marina di Ragusa, deriva dall’arabo e significa piccolo approdo, l’attuale nome è invece assai recente, in epoca fascista il gerarca Filippo Pennavaria decise di trasformalo nell’attuale Marina di Ragusa. Oggi Mazzarelli basa la sua economia prevalentemente sul turismo.
Nel 2009 e nel 2010 le è stata assegnata la bandiera blu delle Fee e sempre nel 2010 con la Palma d’Oro, viene classificata tra le spiagge più amate d’Italia. Marina di Ragusa era anticamente considerata un porto sicuro per tutte le imbarcazioni che dalla Sicilia partivano alla volta del canale di Malta che al tempo era infestato dai Corsari della Barberia. Infatti, le imbarcazioni provenienti dal trapanese con rotta verso malta, per evitare di essere preda dei corsari, costeggiavano la Sicilia fino a Mazzarelli dove si fermavano per la notte o tiravano le barche in secca in caso di condizioni avverse. Tutt’oggi nella toponomastica di Marina di Ragusa esiste una zona denominata Scalo Trapanese. L’economia di Mazzarelli, come per gli altri borghi marinari del ragusano e siracusano, si è da sempre basata sulla pesca e sul commercio del tonno. Si ha testimonianza di questo fin dal XVI secolo, quando l’architetto Camilliani durante il suo studio per la sicurezza delle coste siciliane, segnalò la presenza di un porticciolo, di una tonnara e di magazzini per la lavorazione del pesce a Mazzarelli. Lo sviluppo economico cambia radicalmente alla fine dell’800, quando a Ragusa nascono le prime miniere di asfalto. Questo dopo l’estrazione veniva trasportato fino al porto Mazzarelli per poi essere esportato. In epoca fascista, il nome Mazzarelli viene trasformato in Marina di Ragusa per volere del gerarca Filippo Pennavaria. Oggi Marina di Ragusa è una delle mete turistiche più rinomate della Sicilia Sud Orientale. Avete voglia di fare due passi? Una corsetta? Accaldati poi fare un bagno e rigenerarvi con una granita? Avete trovato il posto giusto… Il lungo mare Andrea Doria. Una pista ciclo pedonale lunga più di 2 km, una fila di palme che conferisce al paesaggio quel tocco di esotico… bar, ristorantini e locali per tutti i gusti! Per non parlare delle spiagge libere e attrezzate su cui svetta fiera la bandiera blu della Fee. Arrivati in fondo alla strada Andrea Doria, troverete il nuovo ed elegante porto turistico, barche di tutti i tipi e bellissime ville fiorite in stile liberty. Oltre il porto un nuovo tratto di costa, stavolta roccioso e sicuramente meno affollato, affascinante e neanche a dirlo, anch’esso balneabile! All’imbrunire il lungo mare si illumina… A voi la scelta: ristorantini romantici, locali per aperitivi, o semplicemente un gelato da gustare passeggiando sul corso, godendo di una leggera brezza, un meraviglioso gioco di luci e naturalmente.
RAGUSA IBLA: Un gioiello barocco: ecco come può essere definita questa splendida città. E non è un caso se stiamo parlando di uno dei più bei posti della Sicilia. Vi state chiedendo, quindi, cosa vedere a Ragusa Ibla? Ecco quali sono i luoghi e i monumenti che davvero non dovete lasciarvi scappare.
Duomo di San Giorgio. Il suo nome ufficiale è insigne collegiata di San Giorgio e rappresenta il principale luogo di culto della città nonché simbolo dell’intera Ragusa Ibla. In stile barocco siciliano, la sua caratteristica cupola svetta sui tetti delle abitazioni ed è subito riconoscibile.
Salita Commendatore. Volete davvero immergervi nelle atmosfere uniche e antiche che solo un posto come Ragusa Ibla vi può offrire? Allora dovete assolutamente passeggiare lungo salita Commendatore. I circa trecento gradini portano dalla chiesa di Santa Maria delle Scale fino al centro inferiore della città.
Chiesa di Santa Maria dell’Itria. Raggiungibile percorrendo salita Commendatore, il suo elemento distintivo è la cupola dall’elegante colore azzurro. Risalente al Seicento, molto probabilmente (come dimostrano alcuni resti) le sue origini sono molto più antiche, forse del Trecento.
Piazza della Repubblica e dintorni. In questa piazza e nei suoi dintorni, ci sono diversi stupendi edifici da vedere: a titolo di esempio si possono citare palazzo Cosentini, palazzo della Cancelleria e chiesa delle Anime Sante del Purgatorio.
Giardino Ibleo. Dei quattro principali giardini di Ragusa, questo è il più antico. Nella parte est dell’abitato, il giardino Ibleo sorge su uno sperone roccioso dal quale si gode di una splendida vista sulla valle dell’Irminio. Palme, panchine, colonne e statue rendono questo posto assolutamente suggestivo.
Castello di Donnafugata Il castello di Donnafugata rappresenta una delle più suggestive opere architettoniche di tutto il territorio Ibleo. Il nome “Donnafugata” deriva probabilmente dall’arabo “Ayn As Jafat” che significa “sorgente della salute”. Tale appellativo è dovuto probabilmente alla presenza nelle vicinanze di una sorgente di acqua intorno alla quale nacque il primo insediamento di popolazioni arabe verso la fine del 1900. A seguito di una trasposizione impropria dall’arabo al siciliano, si pensa che il nome diventò “Ronna fuata” (che in italiano si rende con “donna fuggita”), fino ad assumere l’attuale Donnafugata. Esiste, però, anche una versione mitica e leggendaria: il nome deriverebbe da un fatto realmente accaduto. Si narra, infatti, che a seguito del rapimento della regina Bianca di Navarra da parte del Bernardo Cabrera, conte di Modica, e della sua reclusione nel castello suddetto, questa sia riuscita a scappare dalla sua prigione attraverso delle sale sotterranee e sia riuscita a raggiungere la libertà nelle campagne circostanti. Per quanto riguarda l’architettura, lo stile del castello di Donnafugata non è predefinito e non coincide con l’immaginario classico ed è caratterizzato invece da un insieme di elementi artistici e architettonici differenti. La parte più antica della costruzione è sicuramente quella centrale costituita da una grande torre quadrata che coincide con la facciata del castello. Per le sue caratteristiche si avvicina molto a una villa residenziale classica, anche se di dimensioni notevoli. Il tragitto che conduce al castello è sicuramente suggestivo: E’ costituito da una strada leggermente in salita costeggiata ai lati da quelle costruzioni che un tempo costituivano la dimora dei contadini che lavoravano alle dipendenze del signore. Oggi, invece, ospitano attività e locali di ristorazione. Sopra l’ingresso del castello, costituito da un discreto porticato, si presenta un’ampia balconata nella quale si aprono delle porte arricchite da archi a tutto sesto in stile gotico accompagnati da nicchie nella parete un tempo adornate da statue e sculture rappresentanti belle figure femminili. Sopra di esse si innestano delle finestre, sempre con arco dello stesso stile e fanno da contorno a una elegante loggetta il cui parapetto è arricchito da colonnato e archi in stile gotico. Poco sotto, fra la loggia e le porte, troviamo cinque incisioni nella parete con i cinque stemmi nobiliari delle famiglie che hanno abitato i luoghi fra i quali quello del barone Corrado Arezzo a cui si deve il merito delle innovazioni apportate al castello verso la fine dell’800. Percorrendo la balconata ci si imbatte in una piccola torretta circolare alla quale si accede attraverso stretti scalini. Poi, in basso, il parco al quale si accede tramite un’ampia e ombreggiata scalinata. Ai piedi di questa, quasi a difesa dell’accesso, sono collocati due leoni in posizione di guardia, mentre nella parte superiore troviamo due sfingi.
Modica nota anche come la città siciliana del cioccolato, è stata inclusa, insieme con il Val di Noto, nella lista dei Patrimoni dell’Umanità UNESCO per il suo centro storico, ricco di architetture barocche. Oggi si possono distinguere due parti della città: Modica alta e Modica bassa, distinzione visibile appena si arriva in città. Tipica produzione della città è la famosa cioccolata di Modica, che viene ancora oggi preparata con un’antica ricetta azteca, da cui deriva la moderna ricetta modicana. La lavorazione si presenta ancora artigianale ed il cioccolato viene lavorato a bassa temperatura, in modo che il burro di cacao non si alteri. In questo modo il burro di cacao non arriva mai a fondersi con lo zucchero, dando vita ad una cioccolata fondente, dalla consistenza granulosa per la presenza dei cristalli di zucchero, priva di grassi vegetali aggiunti. La particolarità di questa cioccolata è che non soggetta a liquefarsi fra le mani alle temperature estive, ed è quindi possibile poter gustare distintamente: cacao, zucchero e le diverse spezie utilizzate per aromatizzarlo. Il turismo a Modica è ancora oggi in forte crescita grazie all’inserimento di alcuni importanti monumenti in stile tardo barocco nella Lista dei Beni dell’Umanità da parte dell’UNESCO. Le decorazioni allegoriche dei balconi e delle facciate. L’urbanistica folle. La città è un’oasi colta e felice che seduce a prima vista, grazie anche allo stile di vita rilassato. Due gli eventi principali in città. ChocoBarocco manifestazione curata in maniera autonoma dai maestri cioccolatieri modicani, riuniti in un Consorzio per la tutela e la promozione del prodotto. Un altro evento molto sentito è la Settimana Quasimodiana, una manifestazione che puntualmente dal 1996 si svolge nella settimana a cavallo del 20 Agosto. Durante l’evento si tengono varie rappresentazioni culturali che ricordano, nell’anniversario della sua nascita, il poeta Salvatore Quasimodo, nativo proprio di Modica.
Scicli
L’impatto visivo iniziale non può far altro che lasciarci a bocca aperta: ci sembra d’essere di fronte a un meticoloso e ben riuscito progetto di architettura organica. Centinaia di abitazioni in pietra calcarea spuntano dai dirupi Iblei con così tanto rispetto del paesaggio circostante da sembrare parte d’esso. Spontanea è l’ammirazione che ci viene da provare per quelle mani tanto leggere che, nell’arco dei secoli, sono riuscite a costruire dimore per l’uomo conservando l’amore per la natura. Ci troviamo in un “presepe”, qualcuno lo definirebbe un paradiso, in provincia di Ragusa: Scicli, comune italiano di circa 27.000 abitanti, dichiarato patrimonio dell’Umanità UNESCO nel 2002. Qui le strade profumano di una storia lontana, cominciata nell’età del rame e passata per tante culture, come quella greca, quella araba e quella normanna. É durante il settecento che il genio umano lascia maggior traccia: nei capolavori che vediamo lungo il continuum della via Mormino Penna ed in particolare in Palazzo Beneventano, si trova forte la presenza dello stile dell’età tardo-barocca.Tantissime anche le bellissime chiese che punteggiano il paese; la chiesa di San Bartolomeo, per nominarne una, assomiglia a una conchiglia incastonata nella pietra. Scicli è conosciuta anche per essere l’ambientazione di una famosa serie televisiva italiana di successo: Il commissario Montalbano. Il bellissimo edificio del comune del paese è, infatti, il palazzo del commissariato nell’immaginaria cittadina di Vigata e, l’ufficio del sindaco è, nella serie, l’ufficio del questore Luca Bonetti Alderighi.
Punta Secca
E’ la frazione balneare più nota di Santa Croce Camerina. Il piccolo borgo marinaro è chiamato dagli abitanti «’a sicca» per una caratteristica scogliera che corre a pelo d’acqua e che si sviluppa davanti la spiaggia di levante. Il borgo di pescatori affacciato sul mar Mediterraneo è una meta molto amata dai turisti. Gran parte della notorietà del piccolo borgo è dovuta alla fiction Il Commissario Montalbano Il clima mite durante tutto l’anno, le spiagge libere e i ristorantini sul lungomare creano l’atmosfera giusta per chi vuole godere di qualche giornata al mare o vuole passeggiare e godere di bellissimi tramonti
5° giorno
Trasferimento Marina di Ragusa – Agrigento Pernotto Agrigento – camera doppia standard in pernotto e colazione
Lasciata la parte Barocca della Sicilia orientale trasferimento alla parte archeologica della Sicilia che culmina con la visita alla “Valle dei Templi” e alla casa museo di Pirandello. Lungo la strada dopo Punta Secca è possibile una breve sosta a Scoglitti, Gela e Licata prima di arrivare alla visita alla “Valle dei Templi”.
Valle dei Templi Cosa vedere nell’antica Akragas
La Valle dei Templi con i suoi 1300 ettari di estensione è ad oggi il sito archeologico più grande del mondo. Visitata ogni anno da milioni di visitatori provenienti da ogni parte del globo, non a caso la Valle dei Templi Sicilia, dal 1997, è entrata a far parte della lista dei beni patrimonio dell’umanità Unesco. Quella che oggi è la Valle dei Templi nel 581 a.C. era denominata “Akragas”, dall’omonimo fiume che bagna il territorio. Essa infatti fu una delle città più importanti del mondo antico, sia dal punto di vista politico che economico. Oggi dell’antica Akragas sono rimasti imponenti resti di templi dorici dedicati alle divinità elleniche, per fortuna è possibile visitare questi templi con 2500 anni di storia, imparare di più sulle divinità e su com’era la vita a quell’epoca e portare a casa dei meravigliosi ricordi di questa spettacolare parte della Sicilia. Nella Valle dei Templi è possibile vedere 12 templi, 3 santuari, una grande necropoli e due importanti luoghi di riunione divisi tra Agorà Inferiore e Agorà Superiore, le quali ospitavano delle zone sacre e botteghe. Si vede un Olympeion e un Bouleuterion, edifici pubblici legati alle riunioni della boule, l’assemblea dei rappresentanti eletti dal popolo con funzioni legislative. Si trovano anche le fortificazioni della città e importanti opere idrauliche come il giardino della Kolymbetra e gli Ipogei. Il percorso di visita all’interno della Valle dei Templi è semplicemente spettacolare. Si può iniziare dalla Rupe Atenea, dove si trovavano il Santuario di Zeus Atabyrios e di Athena Lindia, le divinità protettrici importate da Rodi e dove oggi è possibile ammirare il Tempio di Demetra che è stato inglobato nella chiesetta medievale di San Biagio. Qui si trovano anche il santuario rupestre di Demetra e Persefone e alcuni resti di fortificazioni greche. Proseguendo lungo la Via Panoramica dei Templi, si trovano la biglietteria e il Tempio di Giunone databile intorno al 460 a.C. Di questo tempio sono rimaste solo 25 colonne delle 34 originali. Nel corso dei secoli questo tempio è stato distrutto da terremoti, incendi e saccheggiatori che si impossessarono dei marmi. Nonostante il tempio subì questi danni, resta un monumento meraviglioso e da qui si può ammirare una vista sulla Valle dei Templi Sicilia davvero unica. Si percorre sempre la Via Sacra, una strada che taglia da est verso ovest la Collina dei Templi. Su un lato, si trovano i resti delle mura greche e degli arcosoli bizantini che testimoniano l’uso cimiteriale della zona alla fine dell’età pagana.E poi troviamo anche il Tempio della Concordia, tra i meglio conservati del mondo greco (il più fotografato). Il tempio della Concordia è formato da 38 colonne che superano i 13 metri di altezza, non è possibile visitarlo all’interno ma la sola vista dall’esterno regala emozioni uniche. Continuando attraverso la via Sacra troviamo un gruppo di tombe che fanno parte della necropoli paleocristiana e, nel giardino di Villa Aurea, una zona sepolcrale ipogea. Dopo la Villa Aurea, ultima dimora del capitano e mecenate inglese Alexander Hardcastle, è possibile ammirare il Tempio di Ercole (Eracle), il più antico dei templi agrigentini. Innalzato alla fine del VI sec. a.C. il tempio conserva 8 colonne delle 38 previste del lato sud, rialzate nel 1924 proprio grazie ai fondi del capitano Hardcastle. Sotto il tempio, a qualche centinaio di metri, si scorge un monumento sepolcrale di epoca romana, impropriamente detto “tomba di Terone”. Attraverso l’ingresso Hardcastle, si entra nell’area del colossale Tempio di Zeus (o Giove Olimpio), che doveva essere tra i più grandi del mondo greco. Costruito dopo la vittoria riportata nel 480 a.C. a Imera, presentava delle colonne che potevano raggiungere i 17 metri di altezza e sospesi tra le colonne erano presenti delle statue di giganti telamoni, giganteschi uomini in pietra alti 7,61 metri. Nell’area sottostante è possibile vedere il Tempio di Dioscuri eretto in onore di Castore e Polluce, i gemelli nati da uno dei tanti amori di Giove. Quello che si vede di questo tempio è una ricostruzione fatta da resti di un tempio precedente formato da 34 colonne. La costruzione attuale risale al 1836, quando i tecnici ai lavori pulirono le rovine e rimisero in piedi prima 3 e poi 4 colonne. Oggi questo scorcio è molto fotografato e forse il più suggestivo. Il percorso della Valle dei Templi può sostanzialmente essere affrontato in 2 differenti direzioni, in quanto iparcheggi si trovano alle estremità sud e nord del parco archeologico e il percorso pedonale misura circa 2 km, percorribile solo a piedi. A nord si trova il Giardino della Kolymbetra, un’area di cinque ettari gestito dal FAI (Fondo per l’ambiente Italiano per la bonifica e il recupero). L’intera zona è stata ripulita ed ora è un grande giardino dove si trovano le piante tipiche di questa zona. A sud incontriamo la porta V, attraverso la quale si giunge alla biglietteria e al parcheggio Sant’Anna. Proseguendo in direzione di Villaseta, da un viottolo a destra si giunge al Tempio di Vulcano o Efesto di cui rimangono il basamento e due colonne. Il percorso si chiude risalendo verso la città moderna attraversando il poggetto di San Nicola che conserva all’interno il Sarcofago di Fedra e di Ippolito e il “Signore della Nave”, un grande crocifisso che ha ispirato un’opera di Luigi Pirandello.Avvicinandoci alla fine del percorso è possibile
visitare l’Ekklesiasterion, l’Oratorio di Falàride e il Museo Archeologico Nazionale, uno dei musei più importanti in Sicilia, che con 19 sale ospita più di 5500 reperti storici di questo territorio. La perla di questo museo è sicuramente la statu a dello splendido Efebo, uno dei telemoni del tempio di Giove Olimpio.Infine nelle vicinanze è possibile vedere il quartiere ellenistico-romano che mostra resti di abitazioni e strade che ci danno un’idea dell’organizzazione urbanistica della città antica. Per una migliore esperienza consigliamo di parcheggiare l’auto presso la Porta V, nella zona sud. In questo parcheggio è presente un servizio taxi che ( costo 3€ a persona) porta nella parte più alta della collina da dove cominciare la visita del Il parco è aperto tutti i giorni dalle 8:30 alle 19:00. E’ possibile acquistare un biglietto complessivo che include il Museo Archeologico e il Giardino della Kolymbetra. Il costo del biglietto della Valle dei Templi più il Museo archeologico è di 13,50 € mentre la Valle dei Templi più il Giardino della Kolymbetra ha un costo di 15,00 €.
Casa natale di Luigi Pirandello
La casa natale di Luigi Pirandello si trova in una contrada di campagna, a strapiombo sul mare, denominata “Caos”, al confine tra il territorio del comune di Agrigento (4 chilometri) e quello del comune di Porto Empedocle. Si raggiunge percorrendo la strada statale 115 in direzione di Villaseta. La casa era, in origine, una costruzione rurale di fine Settecento, nella disponibiltà della famiglia Ricci Gramitto, avi di parte materna dello scrittore. Qui, Caterina Ricci Gramitto, madre di Luigi, si era rifugiata per sfuggire alla grave epidemia di colera che nel 1867 imperversava in Sicilia. Passato ad altri proprietari in seguito al tracollo economico della famiglia Pirandello, l’edificio fu danneggiato nel 1943 dallo scoppio di un vicino deposito di munizioni e fu dichiarato monumento nazionale nel 1949. In seguito all’ acquisizione, nel 1952, da parte dalla Regione Siciliana, furono intrapresi dei lavori di restauro e sistemazione che hanno dato ai luoghi l’aspetto attuale. Le stanze del piano superiore con vista sulla campagna circostante ospitano oggetti personali, fotografie, onoreficenze, recensioni, lettere, manoscritti e prime edizioni di libri con dediche autografe, locandine delle opere piu famose del grande scrittore agrigentino e il vaso greco servito per traslare le sue ceneri dal cimitero del Verano a Agrigento. Il pianterreno ospita, periodicamente, mostre temporanee dedicate al Maestro. Dal 1987 la casa natale costituisce un unico istituto con la Biblioteca Luigi Pirandello che ha sede ad Agrigento. Pino di Pirandello:”… sia l’urna cineraria portata in Sicilia e murata in qualche rozza pietra nella campagna di Girgenti dove nacqui”. Un vialetto vicino attraversa la campagna e porta al luogo del famoso Pino di Pirandello, purtroppo non più esistente perchè gravemente danneggiato dal nubigragio del 1997. Qui, per esaudire il desiderio espresso dallo scrittore nelle sue ultime volontà, un cippo di pietra ritoccato dallo scultore Marino Mazzacurati ospita l’urna con le ceneri di Luigi Pirandello.
6° giorno
Trasferimento Agrigento – Piazza Armerina Pernotto Piazza Armerina – camera doppia classica in pernotto e colazione
Sino ad ora il vostro itinerario si è svolto tutto in riva al mare. Con questo trasferimento ci spostiamo all’interno della Sicilia nel cuore della provincia di Enna alla scoperta di mete poco conosciute ma, non per questo, meno belle.
Lungo il trasferimento a Piazza Armerina troviamo località come Canicattì e Caltagirone che meritano una breve sosta Un borgo medievale nel cuore della Sicilia PIAZZA ARMERINA famosa e riconosciuta nel mondo per i Mosaici della Villa Romana del Casale, presenta un splendido centro storico barocco, presieduto dall’imponente Duomo che occupando la posizione più elevata della città ha tutt’intorno il nucleo antico. Un Centro Storico capace di riportarci indietro nel tempo per le sue caratteristiche assai antiche: le viuzze medievali, i bei palazzi rinascimentali e barocchi, come il Palazzo Trigona e poco lontano da questo il Castello Aragonese. Situata esattamente al centro della Sicilia, a 30 minuti da Enna, Piazza Armerina oggi fa parte del comprensorio turistico di Caltagirone insieme ad Aidone con il sito di Morgantina. Le origini della città sono antichissime: la zona era già abitata dai Greci, forse provenienti da Gela. Poi sono arrivati i Romani, che ci hanno lasciato la splendida Villa Romana del Casale, uno degli edifici romani più famosi ed ammirati in tutto il mondo con i suoi mosaici. Piazza Armerina ha uno dei centri storici più grandi e ricchi della Sicilia, ma purtroppo passa spesso in secondo piano rispetto a città più grandi e famose. Basti pensare che Carlo V nel 1512 la fregiò del titolo di “Urbs Opulentissima. Cattedrale Maria Santissima delle Vittorie la Cattedrale di Piazza Armerina è un edificio colossale che sorge sul punto più alto della città, nel cuore del quartiere Mont e. Dedicata a Maria Santissima delle Vittorie, la Cattedrale è caratterizzata da un’architettura che è un insieme di stili che vanno dal gotico al barocco, oltre ad un campanile alto ben 40 metri in stile gotico-catalano che risale alla chiesa precedente che sorgeva proprio in questo punto.
Palazzo Trigona
Palazzo Trigona della Floresta si trova a pochi passi dalla cattedrale della città. La volontà di costruire questo palazzo fu espressa da Matteo ed Ottavio Trigona nel 1690 sotto il regno di re Martino I.
Castello Aragonese
Il Castello Aragonese si trova sul versante meridionale del monte Mira. Costruito nel XIV secolo sotto il regno di re Martino I il Giovane, ha una struttura imponente, caratterizzata da possenti mura e quattro torri angolari. Nel corso dei secoli questo edificio, che inizialmente aveva uno scopo difensivo, passò da diverse mani fino a divenire nel 1812 un carcere, come testimoniano ancora oggi le finestre realizzate in ferro. Rimasto in mano ad un cittadino privato per anni ed in uno stato di quasi abbandono, ora il Castello è stato acquistato per essere restaurato.
Chiesa di San Rocco
La Chiesa di San Rocco è conosciuta dagli abitanti di Piazza Armerina anche con il nome di “Fundrò”. Questo soprannome risale alle origini stesse della chiesa: Fundrò era un borgo rurale che sorgeva a una decina di chilometri dalla città, dove sorgeva una chiesa ed un convento con monaci Benedettini. All’esterno della chiesa potrete ammirare la sua facciata in tufo giallo, mentre all’interno sono presenti tele del Seicento ed una Madonna marmorea, che viene dall’antica abbazia di Fundrò.
Chiesa di San Pietro
La Chiesa di San Pietro è sicuramente uno degli edifici religiosi più importanti della città. Il complesso, che comprende la chiesa ed un convento, fu costruito attorno alla metà del 1500 per onorare una miracolosa immagine della Madonna situata in una piccola chiesa che sorgeva proprio lì. L’esterno di questa chiesa, definita il “Pantheon di Piazza Armerina”,è abbastanza spoglio, mentre il suo interno, a navata unica, è ricco di capolavori. Iniziando dal soffitto a cassettoni decorati che crea un effetto ottico molto particolare, fino alla gigantesca tela sulla sinistra, forse opera di Caravaggio o della sua scuola. Nella zona dell’abside la famosa icona miracolosa della Madonna e, dalla parte opposta, quella che era l’antica abside della chiesetta che sorgeva lì prima dell’edificazione della chiesa di San Pietro. Una volta visitato l’interno di questa chiesa potrete poi accedere al chiostro cinquecentesco del convento. In questo cortile non vi sembrerà neanche di essere in città
Fontana dei Canali
Si tratta della più importante fontana con abbeveratoio di tutta la città ed è anche la più frequentata. Situata nel cuore del quartiere Canali e realizzata nel XIX secolo, la fontana dei Canali comprende quattro mascheroni da cui esce acqua di sorgente in ogni momento del giorno, un abbeveratoio ed anche un lavatoio con più di 20 “postazioni”. Ad oggi non si sa chi dovrebbero rappresentare i quattro mascheroni: alcuni dicono che dovrebbero essere i quattro fratelli Dello Spedale, incaricati di scolpirli. Secondo altri invece rappresenterebbero quattro importanti uomini del Risorgimento: Mazzini, Camillo Benso conte di Cavour, Vittorio Emanuele II e Giuseppe Garibaldi. Questa seconda opzione, visto il periodo in cui fu costruita la fontana, sembra essere più plausibile. Inoltre pensare che ancora oggi i cittadini vadano a prendere l’acqua da Vittorio Emanuele II è abbastanza divertente.
Villa Romana del Casale
E’ senza dubbio l’attrazione principale della città ed uno dei luoghi più importanti di tutta la Sicilia. Formata da 60 stanze e 3.500 metri quadrati di pavimenti interamente realizzati con la tecnica del mosaico, questa Villa dal 1997 è stata inserita dall’Unesco fra i patrimoni dell’umanità. Proprio in questa villa qui si trovano i celebri mosaici delle “ragazze in bikini”, oltre alle scene della “grande caccia” ed alla “scena erotica”.
7°-8° giorno
Trasferimento Piazza Armerina – Giardini Naxos Pernotto Giardini Naxos – camera doppia standard in pernotto e colazione
Il tour sta volgendo al termine ma le emozioni non sono finite. Lasciamo la Sicilia centrale e torniamo verso il mare. La nostra meta è Giardini Naxos, rinomata località balneare, per concederci, dopo tanto girovagare, un meritato relax al mare. Non dimentichiamo, però, una visita a Taormina e che sua maestà l’ ETNA ci aspetta per una bella escursione alla sua cima fumante. Il tour finisce qui ma le emozioni tornano a casa con voi
Visitare l’Etna per la prima volta
Tra le tante meraviglie di Sicilia va sicuramente annoverato l’Etna che, con i suoi 3350 m, è il vulcano attivo più alto d’Europa. Programmare una visita alla “montagna” è una tappa quasi obbligatoria ma occorre pianificare bene, tenendo conto del tempo che si ha a propria disposizione e del tipo di visita che si vuole effettuare. L’Etna infatti offre tantissime possibilità diverse così come sono numerosissime le a genzie che propongono attività sul vulcano: dai tour operator con i loro pacchetti all-inclusive alle agenzie locali presso le quali è possibile prenotare sul momento. I più intraprendenti, poi, potranno anche organizzare la visita con mezzi propri.
Visitare i crateri vulcanici
Andiamo con ordine e chiariamoci le idee su cosa vorremmo vedere sul vulcano. L’Etna è spesso in attività ma a differenza di vulcani come lo Stromboli, nelle isole Eolie, la lava incandescente è visibile solo in certi momenti, nel corso di un’eruzione. Durante tali periodi di attività, da una distanza di sicurezza o dai paesi pedemontani è possibile, specie di notte, ammirare le rosse lingue di fuoco. Resta però sempre la possibilità di visitare alcuni dei crateri ormai spenti. I più famosi sono i “crateri silvestri”, situati sul versante sud del vulcano, dal lato di Nicolosi. Questa è forse la più classica delle visite al vulcano che è possibile acquistare come escursione in molti hotel o presso numerose agenzie locali, con partenze dalla zona di Taormina/Giardini Naxos (SAT Escursioni, Tel. 0942 24653). Una strada agevole consente infatti anche ai grandi autobus di arrivare fino a quota 1900 m ove è ubicato il Rifugio Sapienza del CAI. Il rifugio Sapienza è raggiungibile facilmente anche in auto privata. In questo caso si consiglia di prendere l’uscita autostradale Gravina di Catania per salire sul versante sud, dal lato di Nicolosi o l’uscita di Giarre per salire sul versante nord-est dal lato di Zafferana Etnea. La visita ai crateri silvestri è libera e si può compiere in breve tempo. Nel piazzale Etna sud si trovano anche negozi di souvenir, bar e ristoranti e, soprattutto, la stazione della funivia dell’Etna. Qui è possibile acquistare un biglietto per la sola funivia che porterà fino a 2500 m di quota circa oppure un biglietto integrato funivia + bus fuoristrada che accompagnerà fino a 2900 m di quota. Se si decide di salire, il nostro consiglio è sempre quello di optare per il biglietto integrato in quanto il percorso è senza dubbio più spettacolare. Una volta scesi dal bus delle guide vi accompagneranno per un breve tragitto fino a vedere da vicino alcuni dei crateri laterali ancora attivi: spesso è possibile vederli fumare, si sente il tipico odore di zolfo di un vulcano e si può percepire il calore delle pietre vulcaniche. Si raccomanda di indossare sempre scarpe comode e portare anche d’estate almeno una giacca. A quella quota si trova frequentemente la neve. Il grande cratere centrale, invece, per motivi di sicurezza è visitabili soltano in certi periodi.
Trekking ed escursioni in natura
Gli amanti delle escursioni naturalistiche trovano ampie possibilità di scelta sull’Etna. Anche in questo caso esistono, specie in alta stagione, delle escursioni di gruppo di varia durata e difficoltà, prenotabili anche direttamente in loco. Per queste è possibile rivolgersi alle guide dell’Etna che hanno base sul lato sud (Gruppo Guide Alpine Etna Sud, Tel. 095 794755) nel piazzale del Rifugio Sapienza e sul lato nord (Gruppo Guide Etna Nord, Tel.095 7774502) a Linguaglossa. In alternativa è possibile prenotare anche una guida privata. Tra gli itinerari più amati si ricordano il sentiero schiena dell’asino che permette di ammirare la Valle del Bove, la salita a monte Zoccolaro (lunghezza ca. 1 Km, difficoltà media) o il sentiero dei monti Sartorius (lunghezza ca- 4 Km, difficoltà facile), alcuni crateri non più attivi sul versante nord. Periodicamente delle visite gratuite vengono organizzate anche dall’ente Parco dell’Etna (Tel. 095 821111). Tour in jeep Numerose agenzie e associazioni propongono anche escursioni miste in piccoli fuoristrada. La partenza in genere è da Taormina/Giardini Naxos o da Giarre. Si sale sull’Etna optando per alcuni “fuori pista” e si fanno varie soste esplorando alcune delle grotte di scorrimento lavico e percorrendo alcuni tratti a piedi. Un’opzione spettacolare e interessante è anche quella dell’Etna al tramonto, un’escursione con partenza nel tardo pomeriggio. Tra i tanti organizzatori si segnalano Acquaterra(Tel. 095 503020) ed Etna Experience (Tel.095 8738756).
Taormina
Grazie alla sua incantevole posizione sul mare, alle bellezze paesaggistiche, al vasto patrimonio storico, culturale e archeologico di cui è ricca, Taormina è una delle località turistiche più famose dell’isola. Luogo di grande fascino e bellezza, la splendida cittadina siciliana ha sedotto poeti e scrittori, ha attratto viaggiatori illustri, ha accolto celebrità di fama internazionale. I visitatori che arrivano da tutto il mondo in questo “lembo di paradiso sulla terra” (Goethe, Viaggio in Italia 1787), per vedere il suo teatro greco-romano, per passeggiare lungo le sue strade medievali, per ammirare i suoi panorami mozzafiato, per gustare la sua eccellente gastronomia, per distendersi al sole delle sue spiagge meravigliose, ne restano ammaliati. Del resto, come affermò lo scrittore francese Guy de
Maupassant, a Taormina “si trova tutto ciò che sembra creato in terra per sedurre gli occhi, la mente e la fantasia”. il Teatro Greco è il monumento più famoso di Taormina, e il secondo teatro più grande dell’isola (dopo quello di Siracusa). Edificato dai greci (III secolo a. C.) che scelsero lo scenografico promontorio quale spettacolare ambientazione per le loro rappresentazioni drammatiche e musicali, il Teatro nel II secolo d. C fu modificato e ampliato dai romani che trasformarono la scena e l’orchestra in un’arena dove avevano luogo i combattimenti tra i gladiatori e gli spettacoli di caccia (venationes). all’alto della capiente cavea, la gradinata scavata nella roccia che seguendo la naturale concavità della collina, parte dal basso e sale fino alla sommità, si gode un magnifico panorama della costa calabra e della costa ionica siciliana con l’Etna sullo sfondo.
Villa Comunale di Taormina
Ricca di bellezze floreali ed arboree. I bellissimi giardini pubblici intitolati al duca di Cesaró, erano in origine un parco privato nato per volontà di Lady Florence Trevelyan Cacciola, la nobildonna scozzese che visse a Taormina dal 1884 e ne sposò l’allora primo cittadino. Realizzato come un tipico giardino all’inglese, il parco fu riempito di una grande varietà di fiori e piante provenienti da tutto il mondo ma anche di singolari edifici dal gusto esotico utilizzati da Lady Florence, appassionata ornitologa, per osservare gli uccelli.
Palazzo Corvaja di Taormina
Diversi stili architettonici, segno delle diverse dominazioni succedutesi nel corso dei secoli, caratterizzano il Palazzo Corvaja, splendida villa gentilizia che si trova nel centro di Taormina, nella piazza che un tempo era l’antico foro romano e prima ancora l’agorà della greca Tauromenion.
Restaurato per volontà del Comune, il bel complesso oggi è sede dell’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo e ospita nei saloni al primo piano un interessante museo di arti e tradizioni popolari siciliane.
Duomo di Taormina
La Cattedrale cittadina dedicata a San Nicola, con la sua austera facciata in pietra, il coronamento a merli e la massiccia torre campanaria che la fanno assomigliare ad una fortezza, sorge nella suggestiva Piazza del Duomo. Edificata intorno al 1400 sui resti di una chiesa duecentesca, la Cattedrale ha subito diversi rifacimenti, come testimoniano il portale principale del 1636 e i due portali laterali risalenti al Quattrocento. Di fronte al Duomo si può ammirare la fontana seicentesca di gusto barocco costruita su gradoni circolari circondata da quattro graziose fontanine laterali. Da notare, al centro della fontana, il simbolo della città di Taormina, ovvero la centaura incoronata che nella mano sinistra regge il mondo e in quella destra lo scettro del comando.
Corso Umberto I è la via principale di Taormina. Delimitato a nord da Porta Messina e a sud da Porta Catania, l’antico asse viario d’epoca greco-romana attraversa il centro storico della bella cittadina siciliana.
Caratterizzata dal susseguirsi di botteghe, negozi di moda e di souvenir, gastronomie e caffè, oggi la stretta via intitolata al re d’Italia Umberto I di Savoia, è una vivace passeggiata pedonale dove ogni giorno vi transitano migliaia di visitatori provenienti da tutto il mondo. Oltre ad essere un’elegante via dello shopping, il Corso è ricco di testimonianze architettoniche ed artistiche di epoche diverse. Numerose sono le pittoresche stradine che si aprono qua e là ai suoi lati, nelle quali ci si può all’occorrenza, “rifugiare” dalla ressa; tre sono le piazze che si affacciano sul percorso (Piazza IX Aprile, Piazza Duomo e Piazza Vittorio Emanuele) nelle quali perdersi, tra splendidi panorami, chiese medievale e resti di antichità.
Palazzo di Santo Stefano a Taormina Incorporato all’interno d elle antiche mura difensive della città, il trecentesco palazzo dei Duchi di Santo Stefano è considerato un capolavoro dell’arte gotica siciliana con una mescolanza di elementi arabi e normanni.
Isola Bella a Taormina
Un isolotto grande circa 1 kmq, ricco di rigogliosa vegetazione unito alla terraferma da una sottile striscia di sabbia, che nel tratto centrale, il succedersi delle maree, fa affiorare o lascia coperta dalle acque cristalline della baia.Questa suggestiva propaggine di terra, situata nell’incantevole insenatura dopo il promontorio di Sant’Andrea, a sud di Taormina, è l’Isola Bella. Riserva naturale dal 1998, la bella “perla del Mediterraneo”, si articola in piccoli terrazzamenti collegati da scalette e camminamenti, immersi nel verde di una fitta macchia mediterranea e affascinanti arbusti esotici.
Piazza IX Aprile a Taormina
Suggestiva terrazza panoramica sul mare, delizioso luogo d’incontro, celebre centro della vita mondana taorminese. Tutto questo è Piazza IX Aprile, la piazza più famosa di Taormina che si apre sulla principale via cittadina (Corso Umberto), con i suoi numerosi caffè all’aperto, gli edifici religiosi e le costruzioni storiche che le fanno da cornice, i caratteristici ritrattisti e le frotte di turisti incantati dalla spettacolare vista sul golfo e l’Etna.
Giardini Naxos
Giardini Naxos è una splendida località turistica in provincia di Messina, in Sicilia. Il Comune si trova in un territorio prevalentemente pianeggiante e a poca distanza da un’altra famosa località balneare della regione, la splendida Taormina. Fino agli anni ’70 Giardini Naxos era un tranquillo villaggio di pescatori, mentre adesso è diventato una delle attrazioni turistiche più visitate d’Italia con meravigliose spiagge, monumenti e locali. Giardini Naxos si trova in una piccola baia protetta da dolci e verdi colline che scendono verso il mare cristallino e trasparente fiore all’occhiello del posto. Nonostante fino agli anni ’70 fosse una località pressoché sconosciuta, Giardini Naxos ospita alcuni dei monumenti più famosi d’Italia. Le cose da vedere sono moltissime: Ma chi si reca in vacanza in questa parte della Sicilia lo fa soprattutto per lo splendido mare a cui si affacciano le sue altrettanto magnifiche spiagge. Giardini Naxos vanta infatti una delle distese di sabbia più belle di tutto il Mar Ionio, che sono prettamente di due tipologie: o con sabbia molto fine o caratterizzate da piccole pietruzze, simile a ghiaietta. Ma quali sono le spiagge più belle di Giardini Naxos? Senza dubbio al primo posto c’è la spiaggia di Recanati, molto ampia, in cui si trovano lidi e spiaggia libera. Molto amata dalle famiglie per i suoi fondali leggermente declinanti, la spiaggia Recanati è anche frequentata da chi cerca discoteche e locali, numerosi in questa zona. Recanati non è l’unica spiaggia che vale una visita, però: per chi è in cerca di sabbia fine e dorata e vegetazione rigogliosa la scelta perfetta è la spiaggia di Schisò, mentre la spiaggia di Porticciolo Saia è caratterizzata da piccole baie delimitate da rocce di natura lavica: assolutamente imperdibile. Il luogo ideale per passare interi pomeriggi in totale relax e tranquillità.
I monumenti storici di Giardini Naxos
Simbolo di questa località situata nella parte orientale della Sicilia è la Nike. Realizzata da Carmelo Mendola nel 1965, simboleggia il gemellaggio con Calcide Eubea. Il centro storico è caratterizzato da piazze e vie storiche, come Piazza Abbata Cacciola e Via delle Rimembranze. Da visitare assolutamente è anche il Castello di Schisò. Dopo essere stato abitato nel periodo normanno e in quello spagnolo, oggi è completamente disabitato e fa parte del complesso archeologico di Giardini Naxos. Il sito archeologico conserva i resti di edifici civili e religiosi risalenti al periodo romano e greco. Tra le costruzioni di culto da visitare durante il vostro soggiorno in Sicilia, ricordiamo la Chiesa Madre di Santa Maria Raccomandata, la chiesa di Santa Maria Immacolata e la chiesa di San Pancrazio. Simbolo del gemellaggio con le isole Cicladi è la Porta di Naxos, realizzata nel 2000, e la bellissima sfinge. I resti dell’antica città di Naxos si trovano a Capo Schisò: gli scavi hanno portato alla luce molte interessanti informazioni su quello che era la località ai tempi del V secolo a. C. La pianta urbana era molto particolare, con linee rette e traverse che si intersecavano e che formavano dei piccoli blocchi dove sorgevano le case dei coloni. Una parte delle mura originali della città di Naxos è stata scoperta grazie agli scavi. È stato rinvenuto anche un santuario molto importante – probabilmente dedicato ad Afrodite – in cui è stata scoperta una costruzione ancora più antica.
Cosa vedere nei dintorni di Giardini Naxos
Giardini Naxos potrebbe essere anche un ottimo punto di partenza per numerose escursioni nei dintorni. Tra quelle che si possono organizzare direttamente in loco suggeriamo quella diretta a Taormina, oppure alle Gole dell’Alcantara, alla Riviera dei Ciclopi e sull’Etna Altre due località, considerate due piccole perle dello Ionio a poca distanza da Giardini Naxos, sono Castelmola e Savoca. Chi ama il mare non potrà perdere l’occasione per organizzare qualche gita in barca o battuta di pesca con i pescatori locali. Uno dei luoghi più belli da visitare nei dintorni di Giardini Naxos è Isola Bella, un isolotto che si collega alla terraferma solo con la bassa marea.
Naxos: cosa fare la sera
Questa località turistica siciliana è molto apprezzata anche per la vivace vita notturna che si svolge nei tanti locali aperti fino a tardi, dove è possibile ascoltare musica, ballare e bere cocktail. Per le coppie consigliamo il Samoa Lounge Bar, un locale molto fine ed elegante, mentre per i più giovani La Locura dove vengono organizzati aperitivi a ritmo di musica.
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